La carie dentale la patologia più diffusa al mondo: si ritiene che ne sia colpito il 90% della popolazione mondiale ed è perciò ritenuta una malattia importante nel quadro generale della sanità pubblica anche se, negli ultimi decenni, si è osservata una riduzione della sua incidenza nei paesi industrializzati. Per spiegare questa riduzione si fa riferimento ai programmi di informazione e di prevenzione che sono stati attuati per migliorare l’igiene orale e per informare sul corretto consumo degli zuccheri.
La carie colpisce tutte le età ed aumenta di pari passo con gli anni. Nei giovani è la malattia infettiva cronica più frequente.
Odontoiatria Conservativa, quando la visita di controllo diventa la svolta.
Non c’è dubbio sul fatto che se alla visita si comunica al paziente ” complimenti, molto bene nessuna carie! ” le cose sono andate nel migliore dei modi .
Vi dico però, e lo ripeto ogni volta a quel paziente che mi capita di diagnosticarne una iniziale o moderatamente avanzata, che provo una grande gioia per averla intercettata e mi congratulo con lui per essersi presentato in tempo, perchè per lui e per la sua salute quel giorno è un grande giorno.
In quella diagnosi precoce c’è l’annullamento di tutto ciò che sarebbe accaduto nel futuro, una storia di tempo, denaro persi e certamente di qualche sofferenza evitata.
Aggiungo che la sua fortuna più grande è quella di essere mio paziente e non posso fare a meno di parlarmi addosso, ed a costo di sembrare presuntuoso specifico che una mia otturazione è un vero patrimonio per la salute di chiunque.
Amo l’anatomia, la tecnologia dei materiali, la biologia e tutto ciò che possa dare modo alla mia manualità di esprimersi.
Rivedere i miei restauri a distanza di anni è il feedback che i denti che ho rimesso in carreggiata mi rilasciano ogni giorno, e con i miei pazienti di medio e lungo corso il legame e la fiducia sono così forti da rendere le visite di controllo un momento di celebrazione e soddisfazione reciproca per la buona salute della loro bocca e del nostro rapporto.
La diagnosi di carie non è sempre semplice e richiede esperienza.
Dopo ogni trattamento conservativo effettuato ed ultimato si analizzano le cause che hanno determinato quella carie e si attua il piano d’azione per fare sì che tutto ciò non si ripeta; in almeno la metà dei casi nei controlli successivi, spesso anni, le visite di controllo si chiudono a zero carie.
- visite di controllo semestrali
- igiene professionale con cadenza semestrale
- igiene orale domiciliare
- FILO INTERDENTALE
- Potenziamento dell’igiene orale in caso di una dieta ricca di zuccheri
un mancato utilizzo del filo interdentale incoraggia il ristagno di placca negli spazi inaccessibili allo spazzolino manuale; con il passare del tempo, i depositi di placca subiscono un’evoluzione, trasformandosi in vere e proprie incrostazioni di tartaro rimovibili solamente mediante la pulizia dentale professionale. Ricordiamo brevemente che placca e tartaro, trattenendo numerosi germi della flora batterica orale, predispongono enormemente al rischio d’infezioni dentali, prima fra tutte la carie. Da non dimenticare, tuttavia, che la placca non rimossa con spazzolino e filo interdentale è altresì responsabile di alito cattivo, gengiviti.
E dunque il mancato utilizzo del filo è associato alla carie interprossimale, ovvero tra due elementi contigui. Certamente è solo uno dei fattori che concorrono all’instaurarsi di un processo carioso.
Unitamente alla scarsa o insufficiente o cattiva igiene orale va menzionata l’alimentazione ricca di zuccheri fermentabili e non poco rilevante, la presenza di fattori predisponenti come l’affollamento o il disallineamento tra due superfici di cui una è spesso un restauro.
Una buona terapia conservativa, o un qualsiasi altro restauro dentale concorre alla buona salute dell’elemento contiguo e di quello antagonista, permette il risparmio dei tessuti naturali e rende l’esperienza odontoiatrica economicamente sostenibile incoraggiando il paziente a mantenere l’impegno con la sua salute orale, frequentando con le regolarità e spontaneità lo studio.
I batteri e i meccanismi responsabili della carie sono prevalentemente:
- Streptococco mutans che si lega alla superficie dello smalto e forma una rete di polisaccaridi a cui si legano molti altri microorganismi, dando luogo alla placca batterica.
- Il lattobacillo produce un acido che causa lo sviluppo della carie.
- Gli zuccheri diventano acidi per l’azione di batteri e provocano la demineralizzazione del dente e l’inizio della carie.
Inizia con una lesione chiamata “white spot” che consiste in un’aumentata porosità. Prima si sciolgono i prismi dello smalto per l’azione degli acidi prodotti dai batteri, poi si scioglie la sostanza interprismatica (quella che sostiene i prismi dello smalto), poi cominciano le crepe e le vere e proprie cavità. Una volta che la carie coinvolge la dentina, avanza più velocemente per la sua minor mineralizzazione rispetto allo smalto e per la presenza dei tubuli dentinali che favoriscono la diffusione della patologia.
I batteri e le tossine invadono la dentina distruggendo (con il procedimento sudescritto) il tessuto dentinale. L’infiammazione pulpare causa la necrosi del tessuto in quanto la polpa è contenuta in una cavità dentinale rigida (non enespandibile) e con l’infiammazione che comporta edema e vasodilatazione non consente di guarire. L’arteriola pulpare si strozza e causa la necrosi della polpa.
I diversi gradi di lesione cariosa sono:
- 1° grado quando la lesione coinvolge solo lo smalto;
- 2° grado quando coinvolge lo smalto e la dentina;
- 3° grado quando è coinvolta la polpa del dente pulpite. In questo caso si ha la comparsa del dolore ed il dente va devitalizzato. Non è dannoso solo il contatto diretto dei batteri con la polpa dentale, è sufficiente l’azione svolta dalle tossine batteriche. Le pulpiti acute hanno un forte dolore lancinante, persistente, non localizzato, più forte di notte; le pulpiti croniche sono caratterizzate da dolore attenuato, intermittente cioé a volte è presente e a volte è inesistente.
La prevenzione si fa principalmente attraverso la pulizia: lavare bene i denti serve per ridurre il numero dei batteri (carica batterica) e per allontanare i residui di cibo che hanno azione cariogena e non solo per avere l’alito profumato.
Particolarmente importante è lavare i denti alla sera per evitare che il cibo sia trasformato in placca durante la notte. Lo spazzolino deve essere con le setole di durezza media e la testina deve essere di dimensioni adeguate così da poter pulire con facilità tutte le superfici dei denti.
Le tecniche e gli ausili per l’igiene domiciliare devono essere consigliati adattandoli alle necessità di ciascun paziente, tenendo conto della sua manualità.
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la sezione ” conservativa ” è in continuo aggiornamento, continua a seguirci… ciao.