L’ascesso odontogeno costituisce il tipico decorso evolutivo di una forma infiammatoria acuta come l’osteite periapicale o la periodontite periapicale acuta, a loro volta originate da una carie dentale che, durante il suo naturale decorso clinico, è penetrata fino alla polpa dentale con sviluppo di pulpite acuta.

Un ascesso odontogeno può essere fonte di fastidi molto seri con complicanze come l’invasione dei tessuti circostanti sottocutanei o degli spazi fasciali profondi. L’osso rappresenta una valida barriera di contenimento per questo tipo di infezioni ma, una volta superato, la diffusione sui tessuti connettivali, che oppongono una resistenza di gran lunga minore rispetto all’osso, è molto veloce e invasiva con formazione di fistole esterne. L’infezione a questo punto può diffondere liberamente sui tessuti e giungere a diversi spazi della regione oro-facciale o a tutti i tessuti più profondi della testa e del collo, con complicanze che possono risultare anche infauste.

Gli spazi maggiormente interessati sono quello sottomandibolare, retro e laterofaringeo. Uno dei segni che indicano il grado di diffusione è sicuramente il trisma, ovvero l’impossibilità ad aprire la bocca più o meno severa. Questo è il segno del coinvolgimento dei fasci muscolari, compressi dall’edema o dall’infezione, oppure del coinvolgimento del nervo trigemino

 

Il termine “trisma” indica degli spasmi dei muscoli masseteri (presenti nella mandibola) causati dall’infezione, ( miosite reattiva ) . In queste circostanze il paziente unitamente alle conseguenze dell’ascesso stesso quali il disagio, dolore e implicazioni relative alla terapia antibiotica spesso prolungata, non riesce ad alimentarsi a causa nella limitazione in apertura, tutto ciò impedisce peraltro al dentista di intervenire nella terapia di drenaggio nei settori posteriori 

Una tecnica che può aiutare a guadagnare apertura al fine di intervenire nel cavo orale è la DRY NEEDLING  ( nella foto praticata dalla dott,sa Marianna De Nale ) la quale con aghi da anestesia interviene nel ventre muscolare liberando i mediatori della contrattura e permettendo lo scioglimento del trisma .

A questo punto, se non trattati, gli ascessi possono diffondere nella regione intracranica o invadere le vie respiratorie. Meningiti purulente, mediastiniti settiche e trombosi dei seni cavernosi sono tutte evoluzioni potenzialmente fatali della diffusione dell’ascesso. L’infezione può interessare numerosi spazi oro-facciali come quello vestibolare, quello canino, il masticatorio, l’infratemporale e il sottomentale a seconda del dente o dei denti interessati dall’ascesso.

L’ascesso può anche essere l’evoluzione di una infiammazione batterica di una tasca parodontale, a seconda della flora batterica contenuta in essa, delle condizioni sistemiche del paziente e della gravità clinica della patologia. In questo caso si parla di ascesso parodontale, infiammazione acuta e con produzione di pus, che può diffondersi come l’ascesso odontogeno ai tessuti circostanti e coinvolgere elementi vicini.

  • prevenzione e terapia degli ascessi
  • trisma
  • dry needling

  • vie di diffusione delle raccolte ascessuali
  • antibiotico resistenza

L’ascesso odontogeno costituisce il tipico decorso evolutivo di una forma infiammatoria acuta come l’osteite periapicale o la periodontite periapicale acuta, a loro volta originate da una carie dentale che, durante il suo naturale decorso clinico, è penetrata fino alla polpa dentale con sviluppo di pulpite acuta.

Un ascesso odontogeno può essere fonte di fastidi molto seri con complicanze come l’invasione dei tessuti circostanti sottocutanei o degli spazi fasciali profondi. L’osso rappresenta una valida barriera di contenimento per questo tipo di infezioni ma, una volta superato, la diffusione sui tessuti connettivali, che oppongono una resistenza di gran lunga minore rispetto all’osso, è molto veloce e invasiva con formazione di fistole esterne. L’infezione a questo punto può diffondere liberamente sui tessuti e giungere a diversi spazi della regione oro-facciale o a tutti i tessuti più profondi della testa e del collo, con complicanze che possono risultare anche infauste.

 L’ ascesso dentale è una tra le patologie più fastidiose e dolorose che interessa la cavità orale.

Gli spazi maggiormente interessati sono quello sottomandibolare, retro e laterofaringeo. Uno dei segni che indicano il grado di diffusione è sicuramente il trisma, ovvero l’impossibilità ad aprire la bocca più o meno severa. Questo è il segno del coinvolgimento dei fasci muscolari, compressi dall’edema o dall’infezione, oppure del coinvolgimento del nervo trigemino

 

Il termine “trisma” indica degli spasmi dei muscoli masseteri (presenti nella mandibola) causati dall’infezione, ( miosite reattiva ) . In queste circostanze il paziente unitamente alle conseguenze dell’ascesso stesso quali il disagio, dolore e implicazioni relative alla terapia antibiotica spesso prolungata, non riesce ad alimentarsi a causa nella limitazione in apertura, tutto ciò impedisce peraltro al dentista di intervenire nella terapia di drenaggio nei settori posteriori 

Una tecnica che può aiutare a guadagnare apertura al fine di intervenire nel cavo orale è la DRY NEEDLING  ( nella foto praticata dalla dott,sa Marianna De Nale ) la quale con aghi da anestesia interviene nel ventre muscolare liberando i mediatori della contrattura e permettendo lo scioglimento del trisma .

A questo punto, se non trattati, gli ascessi possono diffondere nella regione intracranica o invadere le vie respiratorie. Meningiti purulente, mediastiniti settiche e trombosi dei seni cavernosi sono tutte evoluzioni potenzialmente fatali della diffusione dell’ascesso. L’infezione può interessare numerosi spazi oro-facciali come quello vestibolare, quello canino, il masticatorio, l’infratemporale e il sottomentale a seconda del dente o dei denti interessati dall’ascesso.

L’ascesso può anche essere l’evoluzione di una infiammazione batterica di una tasca parodontale, a seconda della flora batterica contenuta in essa, delle condizioni sistemiche del paziente e della gravità clinica della patologia. In questo caso si parla di ascesso parodontale, infiammazione acuta e con produzione di pus, che può diffondersi come l’ascesso odontogeno ai tessuti circostanti e coinvolgere elementi vicini.

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