Caso molto “sentito” da noi dello staff.

Paziente giovane da anni alle prese con cure odontoiatriche mai finalizzate dalle diverse strutture cui si era rivolta ed eseguite in più riprese. Necessità di un progetto risolutivo su un caso giunto da noi in una condizione di disordine su una paziente tutt’altro che disordinata e ben motivata a dare una svolta alla sua situazione dentale .

Grazie alla sua disponibilità e fiducia siamo riusciti ad onorare i suoi sforzi in un periodo di tempo contenuto e a gestire al meglio il nostro budget.

Questo è il giorno in cui ho conosciuto la paziente in prima visita. 

La ragazza, molto educata riflessiva e garbata era di aspetto ben curato e gradevole, aveva però come vedete un grosso problema estetico e nella vita di relazione.  Una situazione  che oltre a limitarla nella masticazione e nell’alimentazione viveva costretta a “stare attenta” alla stabilità dei suoi provvisori mobili lasciati li e un po’ dimenticati.  Aveva degli impianti che sostenevano degli incisivi  centrali  che si perdevano sotto il labbro superiore accanto a degli incisivi laterali in totale disarmonia con i vicini e seguiti da zone ombrose fatte di elementi in costruzione . Perdita della dimensione verticale e laterodeviazione.

Come mai questo disordine? Lei a curarsi i denti c’ era andata ma a causa della non coordinazione di lavoro delle varie cliniche, delle complicatissime polizze sanitarie erano stati fatti dei piani settoriali generando  caos disagio e sfiducia e l’assenza di un filo logico nell’iter terapeutico. 

Mentre la nostra segreteria riesce a chiarire il linguaggio assicurativo, in sala operativa, radicalmente su base di una ceratura diagnostica virtuale vengono inseriti in computer guidata gli impianti necessari, armonizzando nelle arcate gli spazi con gli elementi già presenti valorizzandone l’ utilità. Tenuti i settimi e i due impianti centrali, si riesce ad evitare il carico immediato senza mai far mancare alla paziente un comodo provvisorio fisso. 

Dopo tre mesi si posiziona il nuovo provvisorio sugli impianti integrati.

Si noti l’ esclusione dalla riabilitazione dei due centrali superiori, posizionati in passato presso altra struttura . La loro posizione  “molto affondata” ed eccessivamente prominente in avanti ne vieta l’utilizzo per la nostra riabilitazione definitiva e ne sconsiglia la rimozione onde evitare ulteriore “rumore” nella storia chirurgica della paziente, possibile danno al livello osseo degli impianti contigui ed allungamento dei tempi derivante da un eventuale procedura rigenerativa necessaria. Tuttavia i due impianti ci hanno permesso il mantenimento del provvisorio fisso durante il trimestre;  nella loro posizione profonda sono stati coperti da vite tappo e lasciati fuori contesto protesico, chiusi in una condizione di assoluta quiescenza.

Posizionati gli impianti via libera alla Protesi, nella massima espressività di una riabilitazione completa su entrambe le arcate.

Viene realizzato un prototipo in resina ed armonizzato al viso della paziente nel rispetto dell’occlusione e delle linee fondamentali ritoccando alla poltrona le inclinazioni nelle singole arcate ed i contatti interarcata . 

Ottenuto questo rissultato ed il benestare della paziente si procede alla scansione del prototipo e il matching digitale relazionando il tutto alla posizione spaziale di ogni singolo impianto. 

Le protesi avvitate e  monolitiche,  sono state realizzate in BioHPP è un polimero ad elevate prestazioni, rinforzato con riempitivo ceramico. 

La paziente è molto felice, ed anche noi.

E’ un grande giorno per lei e per tutto lo studio. 

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